Il Decameron, Volume 1

Front Cover
G. Laterza & figli, 1927 - Italian literature
 

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 4 - ... voleri, da' piaceri, da' comandamenti de' padri, delle madri, de' fratelli e de' mariti, il più del tempo nel piccolo circuito delle loro camere racchiuse dimorano, e quasi oziose sedendosi, volendo e non volendo in una medesima ora, seco rivolgono diversi pensieri, li quali non è possibile che sempre sieno allegri.
Page 15 - ... quali non gli orrevoli e cari cittadini, ma una maniera di beccamorti sopravvenuti di minuta gente, che chiamar si facevan « becchini », la quale questi servigi prezzolata faceva, sottentravano alla bara, e quella con frettolosi passi, non a quella chiesa che esso aveva anzi la morte disposto, ma alla più vicina le più volte il portavano, dietro a quattro...
Page 393 - Essendo adunque già venuta l'ultima vivanda, e il romore disperato della cacciata giovane da tutti fu cominciato ad udire; di che maravigliandosi forte ciascuno e domandando che ciò fosse, e niun sappiendol dire, levatisi tutti diritti e riguardando che ciò potesse essere, videro la dolente giovane e '1 cavaliere e' cani; né guari stette che essi tutti furono quivi tra loro. Il romore fu fatto grande ea...
Page 16 - ... i futuri frutti delle bestie e delle terre e delle loro passate fatiche, ma di consumare quegli che si trovavano presenti si sforzavano con ogni ingegno.
Page 11 - Maravigliosa cosa è ad udire quello che io debbo dire : il che se dagli occhi di molti e da' miei non fosse stato veduto, appena che io ardissi di crederlo, non che di scriverlo, quantunque da fededegno udito l'avessi. Dico che di tanta efficacia fu la qualità della pestilenzia narrata, nello appiccarsi da uno ad altro, che non solamente l'uomo all'uomo, ma questo che è molto più, assai volte visibilmente fece: cioè che la cosa dell'uomo infermo stato, o morto di tale infermità, tocca da un...
Page 400 - ... ricordandomi del falcon che mi domandate e della sua bontà, degno cibo da voi il reputai: e questa mattina arrostito l'avete avuto in sul tagliere, il quale io per ottimamente allogato avea, ma veggendo ora che in altra maniera il disideravate, m'è si gran duolo che servire non ve ne posso, che mai pace non me ne credo dare. — E questo detto, le penne ed i piedi ed il becco le fé' in testimonianza di ciò gittare avanti.
Page 390 - Il quale, sì come de' giovani avviene, essendo senza moglie, s'innamorò d'una figliuola di messer Paolo Traversaro, giovane troppo più nobile che esso non era, prendendo speranza con le sue opere di doverla trarre ad amar lui : le quali quantunque grandissime, belle e laude-voli fossero, non solamente non gli giovavano, anzi pareva che gli nocessero, tanto cruda e dura e salvatica gli si mostrava la giovinetta amata, forse per la sua singular bellezza, o per la sua nobiltà sì altiera e disdegnosa...
Page 5 - De' quali modi ciascuno ha forza di trarre, o in tutto o in parte, l'animo a sé, e dal noioso pensiero rimuoverlo, almeno per alcuno spazio di tempo; appresso il quale, con un modo o con altro, o consolazion sopravviene, o diventa la noia minore.
Page 328 - Iddio, — disse il cavaliere — io il vi credo, né me ne maraviglio, se morto v'è piaciuto ciò che vivo più che altra cosa vi piacque.
Page 281 - Ma lasciamo or questo, e ragguarda alquanto a' principj delle cose: tu vedrai noi d'una massa di carne tutti la carne avere, e da uno medesimo Creatore tutte l'anime con iguali forze, con iguali...