The Italian Library. Containing an Account of the Lives and Works of the Most Valuable Authors of Italy: With a Preface, Exhibiting the Changes of the Tuscan Language, from the Barbarous Ages to the Present Time

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A. Millar, 1757 - Italian language - 343 pages
 

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Popular passages

Page lxxxi - Sempre ne' sogni miei ; Mi desto e tu non sei II primo mio pensier. Lungi da te m' aggiro Senza bramarti mai; Son teco e non mi fai Nè pena, nè piacer. Di tua beltà ragiono, Nè intenerir mi sento ; I torti miei rammento, E non mi so sdegnar. Confuso più non sono Quando mi vieni appresso; Col mio rivale istesso Posso di te parlar. Volgimi il guardo altero, Parlami in volto umano...
Page xxviii - Il giovane, udite molte volte queste proferte, disse: madre mia, se voi fate che io abbia il falcone di Federigo, io mi credo prestamente guerire.
Page xxxiv - A' quali ella rispose: — Fratelli miei, io so bene che così è come voi dite; ma io voglio avanti uomo che abbia bisogno di ricchezza, che ricchezza che abbia bisogno d'uomo.
Page lii - Ariosto, the chief of the banditti addressed him with intrepid gallantry, and told him, that since he was the author of the Orlando Furioso...
Page xiv - La tua benignità non pur soccorre A chi dimanda , ma molte fiate Liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate , In te magnificenza, in te s' aduna Quantunque in creatura è di bontatc.
Page lxxx - Che in me non trova sdegno Per mascherarsi Amor. Non cangio più colore, Quando il tuo nome ascolto, Quando ti miro in volto Più non mi batte il cor. Sogno, ma te non miro Sempre ne' sogni miei: Mi desto, e tu non sei II primo mio pensier.
Page lxxxiv - Chi s' abbia a consolar. So che un' sì fido amante Non troverà più Nice, Che un' altra ingannatrice E facile a trovar.
Page xxiii - Quand' alma e bella farsi Tanto più la vedrem , quanto più vale Sempiterna bellezza , che mortale. Più che mai bella e più leggiadra donna Tornami innanzi , come Là dove più gradir sua vista sente. Quest' è del viver mio l' una colonna ; L' altra è 'l suo chiaro nome, Che sona nel mio cor sì dolcemente.
Page lxxxiii - Spezzar m' intesi il core , Mi parve di morir. Ma per uscir di guai , Per non vedersi oppresso , Per rarquistar sè stesso Tutto si può soffrir.
Page xxxi - Ma come che tu non n'abbia, io che n'ho uno, non posso però le leggi comuni dell'altre madri fuggire; le cui forze seguir convenendomi, mi conviene, oltre al piacer mio ed oltre...

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