Ricordi e lettere ai figliFratelli Bocca, 1903 - 298 pages |
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Popular passages
Page 254 - Grato mi è il sonno , e più l'esser di sasso, Mentre che il danno e la vergogna dura , Non veder, non sentir, m' è gran ventura : Però non mi destar ; deh parla basso.
Page 152 - ... unde petitum hoc in me iacis? est auctor quis denique eorum, 80 vixi cum quibus? „absentem qui rodit amicum, qui non defendit alio culpante, solutos qui captat risus hominum famamque dicacis, fingere qui non visa potest, commissa tacere qui nequit: hic niger est, hunc tu, Romane, [caveto.
Page 84 - Seu te in remoto gramine per dies Festos reclinatum bearis Interiore nota Falerni. Quo pinus ingens albaque populus Umbram hospitalem consociare amant...
Page 92 - Abner, oh! quanto in rimirar le umane cose, diverso ha giovinezza il guardo, dalla canuta età! Quand'io con fermo braccio la salda noderosa antenna, ch'or reggo appena, palleggiava; io pure mal dubitar sapea... Ma, non ho sola perduta omai la giovinezza...
Page 95 - Non che ne alletti il danno altrui, ma sol perché l'aspetto d'un mal che non si soffre è dolce oggetto. Ma che! l'età canuta non ha le sue tempeste? Ah! che purtroppo ha le sue proprie, e dal timor dell'altre sciolta non è. Son le follie diverse, ma folle è ognuno ; ea suo piacer ne aggira l'odio o l'amor, la cupidigia o l'ira. Siam navi all'onde algenti lasciate in abbandono: impetuosi...
Page 119 - II. 1. Aequam memento rebus in arduis Servare mentem, non secus in bonis...